Speranza, futuro e nostalgia: storia della Torre di Tokyo
La Torre di Tōkyō, meglio conosciuta come Tōkyō Tower 東京タワー, è la seconda struttura in acciaio più alta del Giappone. Usata soprattutto come torre di osservazione e telecomunicazioni, la Tōkyō Tower funge da ripetitore per ben nove stazioni TV e cinque stazioni radio. Il 2012 ha definitivamente messo fine al suo primato di torre più alta del Paese, quando i lavori per la Tōkyō Sky Tree Tower東京スカイツリー, o semplicemente Tōkyō Sky Tree, vennero finalmente completati. La Sky Tree, infatti, è alta 634 metri, più o meno il doppio della Tōkyō Tower. Nonostante occupi solo il secondo posto nella gara delle torri, il suo impatto culturale nella storia moderna della città rende questa iconica struttura in ferro certamente degna della medaglia d’oro.
L’idea per la realizzazione della Tōkyō Tower iniziò a farsi strada all’inizio degli anni cinquanta, quando la necessità di avere una torre per le telecomunicazioni che coprisse tutta l’area del Kantō 関東divenne ormai sempre più pressante. In quegli anni, le truppe statunitensi avevano appena lasciato il territorio giapponese dopo sette anni di occupazione e il Giappone stava ancora soffrendo per le atrocità della guerra. Perciò, la futura Torre non poteva essere semplicemente un ripetitore, ma piuttosto un faro di speranza per gli anni a venire. Inoltre, la Torre aveva anche l’onere di diventare un simbolo globale il cui secondo scopo era in realtà quello di ripulire la teribile reputazione che il Giappone si era guadagnato durante la Seconda Guerra Mondiale. Il politico e imprenditore Maeda Hisakichi 前田久吉insieme alla sua compagnia, la Nippon Denpatō, si fece carico dell’intero progetto, diventando così il proprietario ufficiale della Torre stessa.
Naitō Tachū内藤多仲, pioniere dell’ignegneristica antisismica giapponese, fu l’architetto designato per la direzione dei lavori. Maeda e Naitō stabilirono che l’estetica della futura Torre dovesse prendere come modello le più grandi opere ingegneristiche e architettoniche di quell’epoca; scelsero quindi di ispirarsi principalmente alla Tour Eiffel di Parigi e all’Empire State Building di New York. I lavori iniziarono nel 1957, subito dopo la fondazione della compagnia di Maeda. Nel suo cantiere, Naitō decise di assumere diverse centinaia di tobi鳶, costruttori giapponesi specializzati nella realizzazione di edifici particolarmente alti. La Torre venne completata alla fine dell’anno seguente, proprio mentre il Giappone stava vivendo un fiorente boom economico. I colori scelti furono il bianco e una particolare sfumatura di arancione chiamata “internazionale”, la stessa usata nell’ingegneria aerospaziale. Per di più, a partire dal 1964, le sue luci vengono accese ogni notte; il colore cambia a seconda della stagione o della festività.
La Tōkyō Tower riuscì a rubare il titolo di torre autoportante più alta del mondo alla sua controparte parigina, ma sfortunatamente non riuscì mai a raggiungere l’altezza dell’Empire State Building. Ciò nonostante, si trasformò subito nel principale simbolo della città, a tal punto che divenne anche l’obiettivo preferito da Godzilla nei film di quegli anni. Nel ventennio che va dagli anni ’60 fino agli anni ’80, la Tōkyō Tower dominò indisturbata sul panorama urbano della capitale, in quanto nessuna delle archietetture presenti in quel periodo era abbastanza alta da coprirla. Ciò le permise anche di essere visibile grosso modo da qualsiasi punto della città da chiunque rivolgesse lo sguardo al cielo. Se si considera inoltre che quella del Kantō è un’area quasi totalmente pianeggiante, la Torre poteva essere ammirata anche dagli abitanti dell’intera regione e non solo da quelli della capitale, riuscendo in questo modo a raggiungere lo scopo di diventare l’emblema di quella prosperosa, nuova era in cui la generazione post bellica sperava da tempo. Purtroppo, il suo primato di torre di telecomunicazioni più alta del mondo durò soltanto per nove anni, quando la Ostankino Tower di Mosca (540 mt) venne completata nel 1967.
Con l’avvicinarsi del periodo della bolla economica, a partire dalla fine degli anni ’80, nuovi, imponenti grattacieli iniziarono ad apparire nei principali distretti di Tōkyō; di conseguenza la Torre dovette presto rinunciare al suo dominio sul panorama urbano del Kantō, fondendosi così con il suo moderno skyline. Con gli anni d’oro dell’architettura e del design, la Tōkyō Tower passò dall’essere un simbolo futuristico a perfetta location da sogno per incontri romantici o, in alternativa, per gite e viaggi d’istruzione scolastici. Molti manga e anime realizzati negli anni ’90, per esempio, ambientavano spesso le scene più romantiche in uno dei due osservatori della Torre, quando i protagonisti della storia finalmente riuscivano a dichiararsi il loro amore. Altre storie, invece, usavano la Tōkyō Tower come ambiente principale per iniziare il racconto.
Quando la Tōkyō Sky Tree venne completata nel 2012, la allora cinquantaquattrenne Tōkyō Tower purtroppo divenne parte di un immaginario quantomai vintage, trasformandosi inevitabilmente in un’architettura nostalgica dei bei vecchi tempi. Ciononostante, la sua più giovane “sorella”, non le ha impedito di restare uno dei simboli per eccellenza della capitale. A oggi, infatti, la Tōkyō Tower attira ancora milioni di turisti da tutto il mondo, grazie soprattutto alle numerose attrazioni sia al suo interno che all’esterno. Innanzittutto, il luogo in cui si trova la torre è la zona di Shiba kōen 芝公園, nel distretto di Minato港区, in prossimità delle famosissime colline di Roppongi 六本木; quest’area è particolarmente conosciuta per la sua movimentata vita notturna e, di conseguenza, molti turisti colgono l’occasione per fare una visita alla Tōkyō Tower prima di trascorrere la sera nei ristoranti e discoteche del quartiere. A parte ciò anche la Torre stessa ha al suo interno numerose attrazioni: il suo aquario, il museo delle cere e i suoi ristoranti, per esempio, raramente hanno pochi visitatori e lo stesso si può dire per i numerosi negozi nella zona shopping. In ogni caso, le sue principali attrazioni sono senza dubbio laTrick Art Gallery, con le sue esibizioni di illusioni ottiche, e i due osservatori principali, il Main Deck e il Top Deck. Inoltre, la terrazza del Foot Town Building permette ai visitatori di godere della migliore vista sul Monte Fuji富士山a di ammirare lo skyline contemporaneo di Tōkyō quando le giornate sono particolarmente terse.
Anche se la Tōkyō Tower non è più, ormai, quel futuristico faro di speranza che rappresentava in passato, i molti cambiamenti che la sua città ha affrontato finora non sono ancora riusciti a fermarla dall’essere probabilmente il più iconico simbolo della capitale del Giappone.
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